Lo smart working nel decreto Milleproroghe
È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 323 del 31 dicembre 2020 il d.l. n. 183 del 31 dicembre 2020 (c.d. decreto “Milleproroghe”), recante “Disposizioni urgenti in materia di termini legislativi, di realizzazione di collegamenti digitali, di esecuzione della decisione (UE, EURATOM) 2020/2053 del Consiglio, del 14 dicembre 2020, nonché in materia di recesso del Regno Unito dall’Unione europea”.
L’art. 19 ha prorogato i termini delle disposizioni legislative richiamate dall’allegato 1 fino alla data di cessazione dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-19 e in ogni caso non oltre il 31 marzo 2021.
In materia di lavoro si segnala la proroga dell’utilizzo della procedura semplificata di smart working prevista dall’art. 90, commi 3 e 4, del d.l. n. 34/2020 (convertito con modificazioni dalla l. n. 77/2020).
Fino al 31 marzo 2021 dunque i datori di lavoro privati potranno applicare la modalità di lavoro agile disciplinata dagli artt. da 18 a 23 della l. n. 81/2017 ad ogni rapporto di lavoro, anche in assenza degli accordi individuali ivi previsti.
Gli obblighi di informativa di cui all’articolo 22 della medesima legge n. 81/2017, sono assolti in via telematica anche ricorrendo alla documentazione resa disponibile nel sito internet dell’Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro (INAIL).
Si ricorda che i datori di lavoro sono tenuti a comunicare al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, in via telematica, i nominativi dei lavoratori e la data di cessazione della prestazione di lavoro in modalità agile, ricorrendo alla documentazione resa disponibile nel sito internet del Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
Viene inoltre prorogata la misura prevista dall’art. 263 del d.l. n. 34/2020 (convertito con modificazioni dalla l. n. 77/2020) secondo cui “le pubbliche amministrazioni organizzano il lavoro dei dipendenti e l’erogazione dei servizi attraverso la flessibilità dell’orario di lavoro, rivedendone l’articolazione giornaliera e settimanale, introducendo modalità di interlocuzione programmata, anche attraverso soluzioni digitali e non in presenza con l’utenza, applicando il lavoro agile nella forma semplificata al 50% del personale impiegato nelle attività che possono essere svolte in tale modalità […]”.