L’infortunio della lavoratrice assassinata dal convivente
Con sentenza del 7 settembre 2015, n. 17685, le Sezioni Unite della Suprema Corte hanno escluso l’indennizzabilità dell’infortunio in itinere nel caso della lavoratrice assassinata dal suo convivente lungo il percorso da casa al luogo di lavoro giacché la donna aveva subito un rischio riguardante la sua vita personale non causalmente legato all’adempimento dell’obbligazione lavorativa o al percorso per recarsi nel luogo di lavoro.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Fornisci il tuo contributo!