La fine dell’emergenza da Covid-19: cosa cambierà nell’ambito lavorativo
Il Consiglio dei Ministri ha approvato ieri un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell’epidemia da COVID-19, in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza (31 marzo 2022).
Il decreto-legge è volto a introdurre disposizioni urgenti per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell’epidemia da COVID-19.
Con il provvedimento si interviene in materia di impiego delle certificazioni verdi COVID-19 nel settore privato e, dunque, sulla regolamentazione per l’accesso dei lavoratori nei luoghi di lavoro prevedendo l’obbligo del green pass base (certificazioni verdi COVID-19 da vaccinazione, guarigione o test) fino al 30 aprile 2022.
Si interviene anche sull’impiego delle certificazioni verdi COVID-19 nei luoghi di lavoro per coloro che sono soggetti all’obbligo vaccinale (ultracinquantenni) prevedendo anche per questi il possesso del c.d. green pass base fino al 30 aprile 2022.
Dunque, dal 1° maggio 2022 non sarà più necessario l’obbligo del green pass per l’accesso ai luoghi di lavoro privati.
Si interviene anche sullo smart working prolungando il regime semplificato e, dunque, rendendo ancora possibile ricorrere al lavoro agile nel comparto privato senza l’accordo individuale tra datore e lavoratore fino al 30 giugno 2022.
La fine dell’emergenza inciderà, altresì, sulla gestione delle quarantene e sull’autosorveglianza dei contatti stretti. Il decreto legge prevede, infatti, il divieto di mobilità dalla propria abitazione o dimora alle persone sottoposte alla misura dell’isolamento in quanto risultate positive al Covid-19, fino all’accertamento della guarigione mentre, per coloro che hanno avuto contatti stretti con soggetti confermati positivi al SARS-CoV-2, sarà applicato il regime dell’autosorveglianza.