Con sentenza del 4 settembre 2015, n. 17589, le Sezioni Unite della Suprema Corte, hanno affermato che non sussiste un diritto potestativo del lavoratore alla prosecuzione del rapporto di lavoro fino a settant’anni di età.
Secondo le Sezioni Unite l’art. 24, comma 4, d.l. n. 201/2011 convertito in legge dalla l. n. 214/2011, offre solo “la possibilità che, grazie all’operare di coefficienti di trasformazione calcolati fino a 70 anni, si creino le condizioni per consentire ai lavoratori interessati la prosecuzione del rapporto di lavoro oltre i limiti previsti dalla disciplina del settore” sempreché vi sia una concorde valutazione delle parti “sulla base dei una reciproca valutazione di interessi”.