Con la decisione 2 agosto 2018, n. 20464 la Corte di Cassazione chiarisce il significato della nozione di carichi di famiglia di cui all’art. 5 della legge n. 223 del 1991.
Il Supremo Collegio richiama la definizione contenuta nell’accordo interconfederale del 1965, secondo cui il criterio dei carichi di famiglia è riconducibile alla situazione economica del lavoratore interessato dalla procedura di mobilità.
Nella sentenza si precisa che tale criterio attribuisce particolare rilevanza alla situazione economica familiare effettiva dei singoli lavoratori, che non può limitarsi alla semplice verifica del numero delle persone a carico da un punto di vista fiscale.
Il riferimento ai carichi di famiglia deve, dunque, essere individuato in relazione al fabbisogno economico determinato dalla situazione familiare e, quindi, dalle persone effettivamente a carico e non da quelle risultanti in relazione ad altri parametri che potrebbero rivelarsi non esaustivi.
Licenziamento collettivo e carichi di famiglia
0 Commenti-da adminCon la decisione 2 agosto 2018, n. 20464 la Corte di Cassazione chiarisce il significato della nozione di carichi di famiglia di cui all’art. 5 della legge n. 223 del 1991.
Il Supremo Collegio richiama la definizione contenuta nell’accordo interconfederale del 1965, secondo cui il criterio dei carichi di famiglia è riconducibile alla situazione economica del lavoratore interessato dalla procedura di mobilità.
Nella sentenza si precisa che tale criterio attribuisce particolare rilevanza alla situazione economica familiare effettiva dei singoli lavoratori, che non può limitarsi alla semplice verifica del numero delle persone a carico da un punto di vista fiscale.
Il riferimento ai carichi di famiglia deve, dunque, essere individuato in relazione al fabbisogno economico determinato dalla situazione familiare e, quindi, dalle persone effettivamente a carico e non da quelle risultanti in relazione ad altri parametri che potrebbero rivelarsi non esaustivi.
Il nuovo d.lgs. 196 del 2003
0 Commenti-da adminA partire dal 19 settembre 2018 è in vigore il d.lgs. 10 agosto 2018, n. 101 recante disposizioni per l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del Regolamento UE 2016/679 relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati.
Il d.lgs. n. 101/2018 opera una sostanziale riscrittura del d.lgs. 30 giugno 2003, n. 196 (Codice in materia di protezione dei dati personali), allineando la normativa interna a quella europea, così superando i nodi applicativi emersi a seguito dell’entrata in vigore del Regolamento UE 2016/679.
Sul piano lavoristico rivestono particolare interesse le disposizioni contenute all’interno del Titolo VIII, che reca una disciplina specifica per i Trattamenti nell’ambito del rapporto di lavoro.
Privacy e rapporti di lavoro
0 Commenti-da adminIl prossimo 8 ottobre terrò un seminario presso la sede di Ti Forma (Firenze) dal titolo “Privacy, rapporti di lavoro, controlli a distanza: le implicazioni nella gestione delle risorse umane”.
Con la piena operatività dal 25 maggio 2018 del Regolamento UE n. 2016/679 in materia di trattamento dei dati personali si è aperta nella gestione delle risorse umane una nuova fase che richiede la messa a punto di un modello che oscilla fra profili di taglio generale in tema di privacy, connessi agli adempimenti imposti dal suddetto Regolamento, e profili strettamente lavoristici che si legano a questioni cruciali della gestione del personale: il potere di controllo, il potere direttivo, il potere disciplinare, il potere di licenziare.
L’incontro è destinato a Direttori, AD, Direttori e Responsabili delle Risorse Umane.
Decreto Dignità: pubblicata in G.U. la legge di conversione
0 Commenti-da adminLo scorso 11 agosto è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Legge 9 agosto 2018, n. 96 che ha convertito, con modificazioni, il D.L. 12 luglio 2018 n. 87 (c.d. Decreto Dignità).
Di seguito il testo della legge di conversione, in vigore dal 12 agosto 2018.
Convertito in legge il decreto dignità
0 Commenti-da adminNella giornata di ieri è stato convertito in Legge il c.d. Decreto Dignità, recante misure volte a contrastare il precariato, la delocalizzazione, la ludopatia e ad assicurare la semplificazione in materia fiscale.
Nel testo risultante dalla legge di conversione appaiono non trascurabili le modifiche (rispetto al testo originario del decreto legge) in tema di contratto a tempo determinato e di somministrazione.
Peraltro vengono introdotte alcune novità in tema di lavoro occasionale o accessorio (i c.d. voucher) e di esonero contributivo per le nuove assunzioni a tempo indeterminato dei giovani.
Importanti sono anche le modifiche concernenti il diritto transitorio e, dunque, la fase di passaggio dalla vecchia alla nuova disciplina.
Di seguito, il testo della legge di conversione approvato dal Senato della Repubblica.
Firenze: 18.9.18 Incontro Question Time sul decreto dignità
0 Commenti-da adminIl prossimo 18 settembre 2018 presso Ti Forma, Firenze, si terrà un incontro formativo Question-Time sui profili lavoristici del c.d. Decreto Dignità.
Il Decreto è stato convertito in legge lo scorso 7 agosto.
Nel testo risultante dalla legge di conversione non trascurabili sono le modifiche (rispetto al testo dell’originario decreto legge) in tema di contratto a tempo determinato e di somministrazione così come vengono introdotte alcune novità in tema di lavoro occasionale o accessorio (i c.d. voucher) e di esonero contributivo per le nuove assunzioni a tempo indeterminato dei giovani.
Importanti sono anche le modifiche concernenti il diritto transitorio e dunque la fase di passaggio dalla vecchia alla nuova disciplina.
Ti Forma programma dunque un incontro Question-Time per il prossimo 18 settembre al fine di offrire una lettura immediata della legge di conversione.
L’incontro è dunque finalizzato ad orientare gli operatori nelle scelte connesse ai delicati temi della gestione dei contratti a tempo determinato, della somministrazione di lavoro e dei licenziamenti
L’incontro è indirizzato a Direttori, AD, Responsabili e operatori degli Uffici Risorse Umane e Personale.