In data 16 aprile 2019 è stata approvata dal Parlamento Europeo la Direttiva concernente Condizioni di lavoro trasparenti e prevedibili nell’Unione Europea.
Lo scopo dichiarato della Direttiva è quello di migliorare le condizioni di lavoro promuovendo un’occupazione più trasparente e prevedibile, garantendo al contempo l’adattabilità del mercato del lavoro.
Tra le tante disposizioni, destano particolare interesse quelle concernenti gli obblighi informativi posti in capo al datore di lavoro (artt. 4-7) nonché quelle relative alla durata massima del periodo di prova (art. 8).
In particolare, tale ultima disposizione introduce la possibilità per gli Stati membri di prevedere in via eccezionale periodi di durata della prova superiori a sei mesi se sono giustificati dalla natura dell’impiego o sono nell’interesse del lavoratore.
Come precisato nel considerando n. 8, i lavoratori “effettivamente” autonomi non dovrebbero rientrare nell’ambito di applicazione della Direttiva; di contro, rientrano nell’ambito di applicazione della stessa i “falsi” lavoratori autonomi, vale a dire quelli che sono solo formalmente dichiarati tali.
In allegato è possibile consultare l’edizione provvisoria del testo approvato, disponibile sul sito istituzionale del Parlamento Europeo.
Settimo modulo del Corso di Alta Formazione in Diritto del Lavoro
0 Commenti-da adminIl prossimo 17 maggio si svolgerà il settimo modulo del Corso di Alta Formazione in Diritto del Lavoro, organizzato dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e Ti Forma, con il patrocinio di Utilitalia e Confservizi Cispel Toscana.
Il Corso si articola in 8 moduli ed è possibile iscriversi anche ad ogni singolo modulo mettendosi in contatto con i riferimenti indicati nella brochure allegata.
In questa settima lezione il Prof. Avv. Matteo Corti, Associato di Diritto del Lavoro dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, tratterà il tema delle mansioni e dell’inquadramento del lavoratore.
Il corso è rivolto a tutti coloro che ricoprono incarichi con funzione direttiva o di alta responsabilità nelle aree delle risorse umane e delle relazioni sindacali presso imprese private e a partecipazione pubblica, in particolare quelle che erogano servizi pubblici locali, pubbliche amministrazioni ed enti pubblici. E’, inoltre, rivolto ad avvocati, consulenti del lavoro e commercialisti.
La nuova disciplina della Class Action
0 Commenti-da adminIn data 12 aprile 2019 è stata approvata la Legge n. 31/2019 recante disposizioni in materia di azione di classe.
La novella ha introdotto il nuovo titolo VIII-bis, rubricato “Dei procedimenti collettivi”, all’interno del libro quarto del codice di procedura civile.
Secondo quanto disposto dal nuovo art. 840-bis c.p.c. attraverso l’azione di classe sarà possibile ottenere la tutela di diritti individuali omogenei.
I soggetti legittimati ad utilizzare questo strumento sono sia i componenti della classe, sia le organizzazioni e le associazioni senza scopo di lucro, iscritte in un elenco pubblico istituito presso il Ministero della Giustizia, i cui obiettivi statutari comprendano la tutela dei diritti individuali omogenei.
L’azione di classe può essere promossa per l’accertamento della responsabilità e per la condanna al risarcimento dei danni e alle restituzioni.
La domanda per l’azione di classe deve essere proposta con ricorso davanti alla sezione specializzata in materia di impresa competente per il luogo ove ha sede la parte resistente.
Il Decreto Sblocca Cantieri e gli interventi in materia fallimentare
0 Commenti-da adminIn data 18 aprile 2019 è stato emanato il Decreto Legge n. 32/2019, noto anche come Decreto “Sblocca Cantieri”.
In particolare, l’art. 2 reca disposizioni sulle procedure di affidamento in caso di crisi di impresa.
Il comma 3 di tale disposizione anticipa al 19 aprile 2019 la data di entrata in vigore dell’art. 372 d.lgs. n. 14/2019.
Inoltre, il comma 4 introduce modifiche agli artt. 104 e 186-bis della legge fallimentare.
Sesto modulo del Corso di Alta Formazione in Diritto del Lavoro
0 Commenti-da adminIl prossimo 10 maggio si svolgerà il sesto modulo del Corso di Alta Formazione in Diritto del Lavoro, organizzato dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e Ti Forma, con il patrocinio di Utilitalia e Confservizi Cispel Toscana.
Il Corso si articola in 8 moduli ed è possibile iscriversi anche ad ogni singolo modulo mettendosi in contatto con i riferimenti indicati nella brochure allegata.
In questa sesta lezione Il Prof. Avv. Arturo Maresca, Ordinario di Diritto del Lavoro dell’Università di Roma La Sapienza, e la Cons. Dr. Elisabetta Tarquini, Giudice del Lavoro presso la Corte d’Appello di Firenze, tratteranno il tema delle esternalizzazioni e dei rapporti di lavoro.
Il corso è rivolto a tutti coloro che ricoprono incarichi con funzione direttiva o di alta responsabilità nelle aree delle risorse umane e delle relazioni sindacali presso imprese private e a partecipazione pubblica, in particolare quelle che erogano servizi pubblici locali, pubbliche amministrazioni ed enti pubblici. E’, inoltre, rivolto ad avvocati, consulenti del lavoro e commercialisti.
Licenziamento collettivo illegittimo e tutele crescenti
0 Commenti-da adminCon la decisione 26 febbraio 2019, n. 1366 il Tribunale di Napoli ha dichiarato illegittimo il licenziamento intimato al lavoratore per mancato rispetto dell’iter procedurale di cui alla legge n. 223/1991.
Nel caso di specie, il dipendente, licenziato per giustificato motivo oggettivo consistente nel recesso dal contratto di appalto, era stato precedentemente assunto con contratto a tutele crescenti.
Il giudice di prime cure ha ritenuto applicabile la disciplina di cui al d.lgs. n. 23/2015 ed ha altresì tenuto conto della pronuncia della Corte Costituzionale n. 194/2018, riconoscendo al lavoratore un’indennità risarcitoria pari a quattro mensilità dell’ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del trattamento di fine rapporto.
Nel determinare l’importo dell’indennità ha tenuto conto del comportamento datoriale e della completa omissione della procedura di cui alla legge n. 223/1991, delle non ridotte dimensioni dell’attività economica, nonché della breve durata del rapporto di lavoro del ricorrente alle dipendenze della società (meno di un anno).
Condizioni di lavoro trasparenti e prevedibili nell’Unione Europea: il testo della Direttiva
0 Commenti-da adminIn data 16 aprile 2019 è stata approvata dal Parlamento Europeo la Direttiva concernente Condizioni di lavoro trasparenti e prevedibili nell’Unione Europea.
Lo scopo dichiarato della Direttiva è quello di migliorare le condizioni di lavoro promuovendo un’occupazione più trasparente e prevedibile, garantendo al contempo l’adattabilità del mercato del lavoro.
Tra le tante disposizioni, destano particolare interesse quelle concernenti gli obblighi informativi posti in capo al datore di lavoro (artt. 4-7) nonché quelle relative alla durata massima del periodo di prova (art. 8).
In particolare, tale ultima disposizione introduce la possibilità per gli Stati membri di prevedere in via eccezionale periodi di durata della prova superiori a sei mesi se sono giustificati dalla natura dell’impiego o sono nell’interesse del lavoratore.
Come precisato nel considerando n. 8, i lavoratori “effettivamente” autonomi non dovrebbero rientrare nell’ambito di applicazione della Direttiva; di contro, rientrano nell’ambito di applicazione della stessa i “falsi” lavoratori autonomi, vale a dire quelli che sono solo formalmente dichiarati tali.
In allegato è possibile consultare l’edizione provvisoria del testo approvato, disponibile sul sito istituzionale del Parlamento Europeo.