Amianto e neoplasia polmonare
AMIANTO E NEOPLASIA POLMONARE: LA QUESTIONE DEL NESSO CAUSALE
Si ripropone ancora una volta di fronte alla Suprema Corte la disamina del nesso di causalità fra neoplasia polmonare ed esposizione all’amianto.
Nel caso di specie l’esposizione all’amianto del lavoratore deceduto appare collegata ad eventi esterni (fumo e pleurite tubercolare sofferta dall’età di 16 anni).
La società ricorrente ha sostenuto che non esisteva una diagnosi certa sull’origine della malattia tumorale che aveva colpito il lavoratore e che l’esposizione ad amianto nell’attività lavorativa non era idonea di per se stessa a determinare l’evento.
Mancava per il datore ricorrente il raggiungimento della soglia di esposizione dotato di sufficienza causale (pari a 25 fibre/anno).
A fronte di un nesso causale disturbato da fattori endogeni, la Corte dispone che “La colpevolezza attiene invece al giudizio di prevedibilità ed evitabilità dell’evento in ragione delle conoscenze di un imprenditore di media diligenza del settore’’. Ritiene inoltre la Corte che a fronte di leggi scientifiche che non consentono un’assoluta certezza del nesso di causalità, la regola da applicare sia la preponderanza dell’evidenza.
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