Licenziamento e abuso di internet
Cass., sez. lav., 15.6.2017, n. 14862 – Licenziamento per abuso di Internet
La Suprema Corte, con la sentenza n. 14862/2017, si è pronunciata sulla legittimità del licenziamento del dipendente che usava sistematicamente Internet per motivi personali.
La sentenza ha rigettato il ricorso del lavoratore, essendo escluso che la condotta datoriale abbia violato quanto disposto dall’art. 4 stat. lav.
Per citare un passaggio significativo della decisione, il controllo a distanza è un’attività che ha ad oggetto “la prestazione lavorativa e il suo esatto adempimento, restando esclusa dal campo di applicazione della norma quella che sia volta a individuare la realizzazione di comportamenti illeciti da parte del dipendente, idonei a ledere il patrimonio aziendale sotto il profilo della sua integrità e del regolare funzionamento e della sicurezza degli impianti (cfr. da ultimo Cass. n. 10955/2015)”.
La Corte di Cassazione ha altresì ritenuto che non vi sia stata alcuna violazione della normativa in materia di tutela della riservatezza dei dati personali, poiché il controllo è stato posto in essere esclusivamente sui dettagli del traffico (data, ora, durata della connessione e importo), che, secondo l’accertamento compiuto dal giudice di merito, non costituivano dati personali, “non comportando alcuna indicazione di elementi riferibili alla persona dell’utente e di sue scelte o attitudini politiche, religiose, culturali, sessuali”.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Fornisci il tuo contributo!