Riforma della PA: a che punto siamo?
Di seguito, una sintesi dello stato della riforma della pubblica amministrazione
Riforma della pubblica amministrazione – il Consiglio dei Ministri approva, in esame preliminare, cinque decreti legislativi
In data 23 febbraio 2017, il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, ha approvato, in esame preliminare, cinque decreti legislativi attuativi della riforma della pubblica amministrazione.
In particolare, è stato adottato un Testo Unico del pubblico impiego; quest’ultimo introduce un “Piano triennale dei fabbisogni” che porterà al progressivo superamento della c.d. “dotazione organica”.
Il Testo Unico stabilisce a regime il divieto, per le pubbliche amministrazioni, di stipulare contratti di collaborazione; inoltre sono state previste specifiche procedure per l’assunzione a tempo indeterminato del personale in possesso dei requisiti. Sono state altresì introdotte nuove norme in materia di responsabilità disciplinare dei pubblici dipendenti, nonché disposizioni in materia di concorsi, e, infine, in materia di integrazione nell’ambiente di lavoro delle persone con disabilità.
È stato altresì approvato un decreto legislativo sulla valutazione della performance dei dipendenti pubblici; tale provvedimento persegue l’obiettivo di ottimizzare la produttività del lavoro pubblico e di garantire l’efficienza e la trasparenza della pubbliche amministrazioni.
Infine, sono stati approvati i decreti legislativi inerenti al corpo dei vigili del fuoco, alle forze di polizia, e al documento unico di proprietà degli autoveicoli.
Riforma delle pubblica amministrazione e delle società partecipate: i due decreti legislativi approvati, in via preliminare, dal Consiglio dei Ministri
Il Consiglio dei Ministri, in data 17 febbraio 2017, ha approvato in esame preliminare due decreti legislativi contenenti disposizioni integrative e correttive ai decreti di attuazione della riforma della PA (l. n. 124/2015) e al TU in materia di società a partecipazione pubblica (d.lgs. n. 175/2016).
In particolare, il primo decreto legislativo apporta modifiche all’art. 55 quater del d.lgs. n. 165/2001, in materia di licenziamento disciplinare nel pubblico impiego.
A tal proposito, occorre rilevare che è stato previsto un termine più esteso per l’esercizio dell’azione di risarcimento per i danni di immagine cagionati alla Pubblica Amministrazione dalle condotte fraudolente punite dal licenziamento; la denuncia al pm e la segnalazione alla Procura regionale della Corte dei Conti dovrà avvenire entro venti giorni – e non più entro quindici giorni – dall’avvio del procedimento disciplinare. Inoltre, la Procura della Corte dei Conti, quando ne ricorrono i presupposti, entro centocinquanta giorni – non più centoventi – dalla conclusione della procedura di licenziamento, potrà procedere per i danni di immagine cagionati alla PA nei confronti del dipendente licenziato per assenteismo. Quest’ultima previsione è volta a separare nettamente il procedimento disciplinare a carico del dipendente (che, si ricorda, si svolge presso l’Ufficio competente per i procedimenti disciplinari) dal conseguente procedimento per danni di immagine alla p.a. (che si svolge presso la Procura generale della Corte dei Conti).
Si prevede altresì l’obbligo di comunicazione dei provvedimenti disciplinari all’Ispettorato per la funzione pubblica entro venti giorni dall’adozione degli stessi.
Il secondo decreto legislativo approvato in via preliminare, invece, concerne la riforma delle società a partecipazione pubblica.
Tra le principali novità, si ricordano le seguenti:
a) L’attività di autoproduzione di beni e servizi può essere strumentale agli enti pubblici partecipanti o allo svolgimento delle loro funzioni; sono ammesse le partecipazioni nelle società aventi per oggetto sociale la produzione di energia da fonti rinnovabili. Inoltre, le università potranno costituire società per la gestione di aziende agricole con funzioni didattiche;
b) Nel caso di partecipazioni regionali, l’esclusione, totale o parziale, di singole società dall’ambito di applicazione della disciplina può essere disposta con provvedimento motivato dal Presidente della Regione, adottato in ragione di precise finalità pubbliche, nel rispetto dei principi di trasparenza e pubblicità;
c) È stata prevista l’intesa in Conferenza unificata per il decreto del presidente del Consiglio dei ministri relativo alla determinazione dei requisiti di onorabilità, professionalità e autonomia dei componenti degli organi amministrativi e di controllo di società a controllo pubblico. L’intesa è prevista altresì per il decreto del Ministro dell’economia e delle finanze che definirà gli indicatori dimensionali quantitativi e qualitativi al fine di individuare fino a cinque fasce per la classificazione delle società a controllo pubblico – nel caso di società controllate da regione o da enti locali. Infine, l’intesa in Conferenza unificata deve essere acquisita per l’adozione del decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali volto a disciplinare le modalità di trasmissione dell’elenco del personale eccedente;
d) Il termine per la ricognizione, in funzione della revisione straordinaria, di tutte le partecipazioni possedute, in scadenza il 23 marzo 2017, è portato al 30 giugno 2017 per dare tempo alle amministrazioni di adeguarsi al decreto; parimenti è prorogato al 30 giugno 2017 il termine entro il quale le società a controllo pubblico devono effettuare una ricognizione del personale in servizio, per l’individuazione delle eccedenze. Infine, il termine per l’adeguamento delle società a controllo pubblico alle disposizioni in tema di governance societaria è fissato al 31 luglio 2017.
Per entrambi i decreti legislativi dovranno essere acquisiti sia l’intesa della Conferenza Unificata che i pareri delle competenti Commissioni parlamentari.
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