Il lavoro agile
Il disegno di legge recante misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato, è stato approvato dal Consiglio dei Ministri nella seduta n. 102 del 28 gennaio 2016.
Il provvedimento si compone di 21 articoli suddivisi in tre Titoli.
Il ddl sembra prefigurare, anche per i lavoratori autonomi, un sistema di diritti e di welfare moderno.
Nella relazione illustrativa al decreto si legge: “per quanto riguarda le misure previste per favorire l’articolazione flessibile della prestazione di lavoro subordinato in relazione al tempo e al luogo di svolgimento, il presente disegno di legge nasce dalla necessità di dar vita a una modalità flessibile di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato, allo scopo di incrementarne la produttività e di agevolare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e di accompagnare il profondo cambiamento culturale nella concezione del lavoro. Il disegno di legge configura il lavoro agile come strumento e non come tipologia contrattuale, con lo scopo di renderlo utilizzabile da tutti i lavoratori che svolgano mansioni compatibili con questa possibilità, anche in maniera “orizzontale”: alcuni pomeriggi a settimana, tre ore al giorno, tutte le mattine, a secondo dell’accordo raggiunto tra datore di lavoro e lavoratore”
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